Rimini | Fratelli d’Italia, Renzi e Mascioni lasciano il Pdl
Alla fine l’hanno fatto, nonostante il ritorno a casa di Filippo Berselli. La proposta, evidentemente, è stata difficile da rifiutare. Soprattutto per Gioenzo Renzi, terzo in lista per la Camera dei deputati sotto il segno di Fratelli d’Italia, “dopo l’onorevole Giorgia Meloni e l’onorevole Tommaso Foti”, come si legge nel comunicato. Il consigliere comunale ex Pdl sarà da domani a sabato sul corso d’Augusto assieme a un’altra ex, il consigliere provinciale, Marina Mascioni (candidata al Senato, sesta nelle file di Crosetto), e assieme ad Alessandro Pracucci, presidente della Giovine Italia Rimini, candidato alla Camera.
“E’ stata una scelta dovuta – spiega Mascioni – di cuore, passione e impegno”, e parla del “salto che dovevamo fare”, l’ex missina, poi An, poi Pdl. “Nel Pdl dice ci siamo trovati per una fusione a freddo e io non l’ho mai considerato come la mia casa, anche perché a livello locale ci sono stati dei piccoli problemini di gestione”.
Problemini. Diversi. Ultimo in ordine di tempo, mal digerito dalla Mascioni, l’astensione del gruppo Pdl in Provincia sul suo odg sulle macellazioni rituali. “Nell’ultimo consiglio provinciale – racconta – sono stata attaccata dagli stessi esponenti del Pdl sull’odg della macellazione islamica. Io come centro destra sono riuscita a spezzare la maggioranza, un segnale politico netto, ma a votarmi contro sono stati i miei esponenti del partito. In pratica, chiedevo la regolamentazione del rituale che viene attuato in deroga alle leggi nazionali ed europee (in Europa dallo scorso anno la macellazione è resa libera nei giorni del ramadan), chiedendo per la macellazione islamica ed ebraica la stessa regolamentazione che c’è per gli italiani”.
Secondo Marina Mascioni c’è, di fondo, “una modalità diversa di fare politica” a separarla dagli ex compagni di partito. “Noi abbiamo un’anima”, dice. “Basti pensare a tutte le campagne fatte come Alleanza Nazionale e seguendo Renzi contro l’abusivismo commerciale e contro il lavoro nero. Abbiamo fatto tante campagne sul territorio che con il Pdl non abbiamo fatto. C’è di mezzo una passione in più che in Forza Italia non c’era e questo ha portato problemi al lavoro istituzionale”.